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20 aprile 2012.

DA ROMA ALL’AQUILA, LA CASA DEL FUTURO È FATTA Dl PAGLIA.

È più economica da costruire di un’abitazione tradizionale e «consuma» di meno, d’estate come d’inverno. Dall’Abruzzo alla capitale. Così la bioedilizia prova a «rifare» le città.

Cinzia Gubbini

Un antico proverbio giapponese dice: meglio ridere in una casa di paglia che piangere in un castello. Le case di paglia stanno rapidamente diventando. se non proprio castelli, costruzioni all’avanguardia, regine della coibentazione e del risparmio energetico. Questa tecnica di costruzione nata in Nebraska, dove i coloni della seconda metà dell’800 non avevano a disposizione grandi quantità di legno, è stata riscoperta negli anni 90 del secolo scorso. Perché permette di riciclare un materiale di scarto, perché è più economica e perché assicura la traspirabilità e flessibilità delle mura.

In Italia esistono già una trentina di costruzioni di paglia, ma ora a Roma, nel quartiere Quadraro, sorgerà la prima casa di paglia «urbana». L’iniziativa è di un privato, Giuseppe Oman, che ci andrà a vivere con la moglie e i quattro figli. Del progetto si occupa l’architetto Paolo Robazza, esperto di bioarchitettura, che ha già alle spalle la costruzione del villaggio Eva a Pescomaggiore, in Abruzzo. Qui gli abitanti, per non abbandonare il borgo distrutto dal terremoto, lo hanno ricostruito in paglia autofinanziandosi sotto la direzione tecnica dello studio di Robazza.

A gennaio ha preso il via il cantiere del Quadraro. i lavori finiranno a luglio. «Abbiamo calcolato che il risparmio rispetto a una costruzione tradizionale sarà di circa il 20 per cento» dice Giuseppe Oman, l’orgoglioso proprietario del «gioiellino», E spiega come gli è venuta l’idea; «Su quel terreno sorgeva un edificio di mia proprietà, era un’osteria. Avrei voluto ristrutturarlo, ma era da radere al suolo. L’idea della casa di paglia, che avevo letto su un giornale, mi piaceva moltissimo. Paolo mi ha presentato un progetto, l’ho confrontato con altri di bioedilizia. e mi è sembrato il migliore». Oman risparmierà sia sul riscaldamento che sul raffreddamento della casa, perché la paglia è un materiale (quando è compressa in balle) molto isolante.

Ovvia l’obiezione ma non è che cade giù al primo soffio di vento? «Le case di paglia sono molto resistenti» spiega Robazza. «hanno le stesse caratteristiche di un’abitazione normale, ma offrono performance migliori dal punto di vista dell’efficienza energetica. Eppure non sono ancora molto amate dalle nostre amministrazioni «Succede di incontrare tecnici che nutrono un certo scetticismo, ma a Roma abbiamo trovato chi ha capito al volo l’opportunità e ci ha agevolato nella realizzazione dei nostri corsi che stiamo facendo proprio sulla casa del Quadraro, rivolti ai giovani professionisti».